Pulisco il coltello con l’attenzione di un chirurgo che anestetizza i ferri prima di un’operazione e affetto la soppressa che Johnny ha portato insieme al Bardolino. Si è trasferito da anni ma non mancherebbe nemmeno se emigrasse in Austria. Chissà se riusciremo mai a fare sta benedetta grigliata dalle sue parti. Alla fine si è preso Mertens e Callejon e gioca subito contro di me. Tremo. E faccio bene perché mentre scrivo Chiesa mi ha già purgato. Brutta storia.
Stappo una delle birre portate da Ricky, uno degli ultimi arrivati. Eravamo nei guai visto un forfait dell’ultim’ora. “Raga tranquilli, c’ho un collega che ci sta dentro” – ha assicurato Ciccio, amico di vecchissima data e fine scopritore di talenti sudamericani. Prese Cavani quando ancora aveva l’apparecchio e Lavezzi che sembrava ‘Pino la lavatrice’. Dopo Stefanopoli servono garanzie per entrare in LFN. Cos’è Stafanopoli e chi è Stefano è presto per spiegarlo. Pazientate qualche riga.
Ricky è un forestiero che si è inserito alla grande vincendo al primo colpo. Nella notte gli ho offerto Calabria per Pisacane visto l’infortunio di Conti. Mi piace Pisacane, è uno tosto dal 6 assicurato con una bella storia alle spalle. C’ho riflettuto tutta la cena, masticando gli arancini di mia cognata, ma alla fine ha rifiutato. Saggio Ricky. All’asta ha chiamato Lucioni, pensando di prenderlo a 1. Ho scorto un sorriso sornione tra la barba nera incolta e ho rilanciato. Me ne ha fatti spendere 7. Vecchia volpe.
Mentre consumo una cena da cavernicolo rifletto sulla mia età, più vicina ai 40 che ai 30, e sul fatto che dovrei appendere le scarpe al chiodo. Ormai gioco negli Amatori ma ho macinato troppi chilometri per rincorrere un 26enne. Il caricatore è vuoto e non so dove procurare altre munizioni. Poi mi consolo pensando che chi deve vergognarsi è quello che gioca negli Amatori e di anni ne ha 26.
Tocco le pesche del Dottor Roby con la sapienza di una nonna al mercato e cerco di capire quanti giorni avrò per mangiarle. Ogni anno la stessa storia, per due settimane mangio gli avanzi dell’asta. Stavolta causa ristrutturazione dell’appartamento ci siamo spostati a Ghemme, all’ombra di un porticato dove il forno a legna scaldava il pane. Ho acceso anche le luci comprate in Provenza. Sarebbe romantico senza il pensiero fisso di quale portiere scegliere in alternanza con Sirigu.
E’ rimasto anche il salame piccante di Antonio, detto Il Pres. A inizio asta l’ha fatta grossa sparando un provocatorio 180 per Dybala dopo aver speso 183 per il Gallo. E’ calato il gelo, nessuno ha rilanciato e si è trovato a comprare 25 giocatori con 37 crediti. Fino al mercato di riparazione andrà così. E se dovesse salvarsi? Gli ultimi tre simbolicamente retrocedono e perdono 25 euro di caparra. Perché una caparra? Frutto di Stefanopoli. Cos’è Stefanopoli? E’ ancora troppo presto.
“Se non ho vinto l’anno scorso con Icardi e Belotti quando mi ricapita? Non è mai il mio anno Sergio, c’è sempre un Gae davanti” – ha commentato malinconicamente.
Gae è il più titolato. Abbiamo vietato di dare nomi di fantasia alle squadre per non leggere il suo antipatico Manisicure. Gae è il mio alter ego. Indossa la camicia, io preferisco la felpa. Ha occhi azzurrissimi, io castani. Lui è Penguin, io Batman. O almeno credo. Ha vinto più di tutti. Il Piatto che i vincitori si passano di mano in mano adesso troneggia nel suo salotto. Io dal 1996, la nostra genesi, zero tituli. Ma quando succederà sarà bellissimo. Chiamerò il doppio degli invitati al mio matrimonio ed entrerò in chiesa in trionfo come Aceto dopo il Palio di Siena. Fino ad allora abbasserò il capo e perderò scommesse. Come quando alla cena delle premiazioni ho mangiato con la maglia della Juve. Io, interista da quando ho memoria. Non mi piace allestire una squadra di figurine. Voglio vincere a modo mio, con Ciciretti e Torreira, con Budimir e Mora. E mi difendo rispondendo che capisco di calcio, non di fantacalcio. Su una cosa però io e Penguin siamo d’accordo: a pranzo ogni cinque persone ci vuole una margherita di rinforzo. L’anno scorso il mio parco attaccanti vantava Salah e oggi un altro Salah, molto meno nobile coi piedi, ci porta le pizze.
Qualcuno se n’è andato ma prima o poi tornerà. Ne sono convinto. Penso a Oma, Sala e Ama, volato in Polonia. Qualcun altro come il Mira è riapparso per far coppia col solido Maio. Gli ha consigliato Montolivo contro ogni pronostico.
C’è la Murcic, la strana coppia Muro-Ciccio, che battibecca ad ogni acquisto. Ma si saranno accordati prima del mercato? Forse l’Amarone pre-asta a stomaco vuoto non è stata una buona idea. All’ora di pranzo mi sono assicurato Kolarov, Perotti e Mandzukic ma non basta perché la nostra Lega è la più difficile di tutte, chiedetelo a Gianluca Di Marzio. Siamo la LFN, Lega Fantacalcio Novara: 12 squadre, 400 crediti, da 25 a 30 giocatori in rosa, chiamate libere, una riconferma dalla passata stagione, top player in busta e un draft in stile NBA, ovvero la possibilità di acquistare a 1 credito un giocatore quotato fino a 5 chiamando dall’ultimo classificato al primo della passata stagione. Grazie a questa regola mi sono assicurato Cutrone a 1, sperando non sia il nuovo Paloschi.
Se giocate in un campionato più competitivo scriveteci, ma difficilmente vi prenderemo in considerazione. Qui per tenere botta devi conoscere anche la riserva di Lucioni.
C’è la nuova coppia Bobo-Giorgio che ha stanziato 25 crediti per Nainggolan. Che teneri. Mi hanno ricordato l’ingenuità con cui dissi al mio migliore amico che avevo limonato e lui rispose che trombava già. Però hanno messo in piedi una squadra cazzuta e temo mi arriveranno davanti. Bobo, da buon calabrese, ha onorato il suo ingresso con la ‘Nduja e Giorgio ci interroga con le domande di “Sapere il Calcio”, il quiz che ci inventammo da bocia per vincere le serate afose.
Mi godo questa tavolata come un bis nonno al pranzo di Natale. Mi divertono le frecciate che Dany, da ex animale da stadio, tira a Muro. Sul confronto politico non retrocedono di un passo. Imbastiscono filippiche divertenti sul calcio, l’economia e la crisi. Ah, la crisi. Quando Gae ce l’ha spiegata parlandoci della bilancia commerciale dei pagamenti tra nazioni abbiamo toccato il punto più alto. Su whatsapp si può parlare anche di questo. Siamo finti bifolchi alla fine. Qui nascono tormentoni come Marchisio che è un caso giornalistico o Donnarumma che para solo tiri fuori dallo specchio. Puoi provocare, bullarti e piangerti addosso, lo sport preferito da alcuni. Puoi permetterti tutto. Tranne faccine, bestemmie e cazzi. Pena l’espulsione dalla chat per un periodo stabilito dai giudici sportivi, ovvero io e Antonio, i chierichetti democristiani come ci chiama Muro. Dopo il video di un trans ha subito una squalifica esemplare. Era recidivo e leniva l’animo di un gruppo nato pur sempre tra le mura dell’oratorio.
Quest’anno si è creata una coppia temuta da tutti: Marco detto ‘il Gatto’, che visto il pedegree definirei un Siriano, si è unito a Telly, che vanta un double Campionato e Coppa, formando la Gattelly. Non solo conoscono la riserva di Lucioni ma pure la riserva della riserva di Lucioni. Sono calcolatori e sensitivi, titolati e menagrami. “Quando gioco contro di loro mi chiudo in casa per tutto il week end” – ha dichiarato il Pres.
E come faremmo senza quel lupacchiotto di Bruno che ci prepara file di excel con più filtri del gestionale di Amazon? E’ un vecchio amico reclutato last minute qualche stagione fa. Il suo ingresso è stato una panacea che ha cambiato il volto alla Lega digitalizzando tutto. Insieme a lui e Antonio formiamo il Palazzo, un triumvirato che s’illude di rinnovare il gioco proponendo nuove regole puntualmente bocciate dai dinosauri del Fronte del No, guarda caso capitanato del mio alter ergo.
Bene o male vi ho presentato tutti ma se siete arrivati fin qui, a parte chiedervi chi è Lucioni e la sua riserva vorrete sapere di Stefano e Stefanopoli.
Tanti anni fa, quando non avevo un frigo tutto mio, passavamo da un bar all’altro per fare l’asta. Eravamo otto ragazzi acerbi, coi capelli folti e la barba ben fatta che spendevano soldi veri. Causa il pacco a poche ore dall’inizio cercammo un sostituto. Vista l’emergenza uno di noi portò Stefano, uno strano personaggio di fede granata. Si presentò sparando cifre barbare per Rosina e Vailatti e servì a poco ricordargli seraficamente che non si trattava di soldi del Monopoli. Non mi è mai piaciuto quel sistema perché chi beneficiava di un portafoglio più gonfio aveva maggiori possibilità di spesa e quindi di vittoria. Quindi investivo il minino, tanto per rimanere in gruppo. Quell’anno incredibilmente mi ritrovai a lottare per il titolo grazie a elementi del calibro di Vigiani e Vucinic. A Natale non vedemmo più Stefano nei piani alti della classifica e nemmeno i suoi soldi e a poche giornate dalla fine ci costrinse a sospendere il campionato e ridimensionare per sempre le regole. Quello Scudetto mai assegnato rappresenta l’Anno Zero. Dopo Stefanopoli mai più mercato a soldi veri, quota d’iscrizione versata il giorno dell’asta e istituzione di una caparra per garantire la regolarità dell’invio della formazione anche se a fine stagione non si lotta per alcun traguardo.
Dopo la crisi c’è sempre una rinascita. Noi dopo Stefanopoli siamo letteralmente risorti.
Nel frattempo ho scoperto che Vailatti gioca in Promozione nel Lucento, nemmeno troppo lontano. Potrei andare a chiedergli di Stefano. Comunque se vi capita di incontrare un tipo di corporatura media, capelli neri corti e il santino di Elvis Abbruscato nel portafoglio scrivetemi, avrei due parole da dirgli.